Follina (Treviso) - Abbazia cistercense: IL CHIOSTRO ROMANICO

Il chiostro romanico si trova sul lato meridionale della chiesa, come richiedeva l'architettura cistercense; è quadrato e ha, al centro, la tradizionale fontana. La fuga delle colonne è ricca di movimento: binate, tortili, semplici o annodate, presentano capitelli di variato disegno e molteplicità di fregi (mascherone, civetta, gallo, palma, croce greca). Opera equilibrata e armoniosa, edificata nel 1268 dall'abate Tarino, come dice una bella lapide perfettamente conservata. Sul chiostro si aprono varie sale: la sacrestia, la sala del capitolo e il grande refettorio, ora monumento ai caduti.

CENNI STORICI: Il primo insediamento monastico a Follina fu benedettino, alle dipendenze dell'abbazia di San Fermo Maggiore di Verona e risale a prima del mille. Venne sostituito nel 1146 dall'Ordine cistercense, i cui monaci provenivano dalle abbazie milanesi di Chiaravalle e Cerreto di Lodi, inviati con tutta probabilità da S. Bernardo di Chiaravalle.
Con la donazione di Sofia da Camino del 1170 il monastero follinese cominciò ad ampliarsi fino a diventare quel complesso monumentale cistercense, che è considerato fra i più insigni e meglio conservati d'Italia. Fu centro di operosità e vita spirituale; i monaci si dedicarono con zelo agli impianti dei pannilana e alla bonifica della zona di origine lacustre. Ai cistercensi seguirono dal 1448, anno in cui la Repubblica di Venezia ne chiese a papa Nicolò V la soppressione, vari abati commendatari; il più illustre di essi fu S. Carlo Borromeo.  Nel 1573 l'abbazia venne affidata ai monaci camaldonesi, che vi rimasero fino al 1771, quando la Repubblica Veneta soppresse il monastero; i beni passarono al monastero camaldolese di S. Michele di Murano. Iniziò così la decadenza dell'abbazia, che nel 1820 fu eretta in parrocchia: la rovina piombò sugli edifici, in modo particolare sul chiostro, dove vennero costruite abitazioni per privati.
Nel 1915 l'abbazia venne affidata ai Servi di Maria, che si adoperarono subito per il restauro dell'intero complesso, reso ormai irriconoscibile da modifiche, manomissioni e incuria. Alcuni danni provocati durante la prima guerra mondiale affrettarono i necessari restauri, iniziati nel 1919 e in massima parte compiuti nel 1921. Nello stesso anno la chiesa, santuario mariano e da sempre meta di pellegrinaggi, veniva elevata a "basilica" e l'immagine della Vergine solennemente incoronata.

Altra foto del Chiostro - La Basilica - La Loggia

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