Mausoleo di Galla Placidia (Ravenna)

Il Mausoleo di Galla Placidia risale alla prima metà del V secolo, dopo il 426.
Secondo la tradizione, Galla Placidia, figlia di Teodosio, reggente dell'Impero romano d'Occidente per conto del figlio Valentiniano III, avrebbe fatto costruire questo mausoleo per sé, il marito Costanzo III e il fratello Onorio.
Tale tradizione non è confermata da dati documentari. Quasi certamente non fu comunque utilizzato come mausoleo di Galla Placidia, poiché le fonti riportano come essa morì e fu sepolta a Roma nel 450, dove ancora oggi sembra riposino le sue spoglie all'interno della cappella di Santa Petronilla sotto la basilica di San Pietro.
Tuttavia è generalmente accettato che la costruzione sia un mausoleo imperiale annesso alla chiesa di Santa Croce, di cui oggi rimangono pochi resti e alla quale era originariamente collegato con un portico.
Esternamente l'edificio ha un paramento in semplice laterizio, con la cupola nascosta da un tiburio a base quadrata, che si sopraeleva sulla copertura a tetto a due spioventi dei quattro bracci. 
L'esterno dell'edificio è estremamente sobrio. Le poche decorazioni concesse sono la pigna posta sulla sommità, la cornice e le arcate cieche, apparentemente prive dello zoccolo di base (l'edificio è interrato per circa un metro e mezzo), che movimentano le pareti, ad eccezione del braccio settentrionale dove si apre l'ingresso.
L'interno è decorato da un ciclo di mosaici fra i più antichi della città, che, anche grazie ai costanti restauri operati nei secoli scorsi, oggi si presentano estremamente ben conservati (vedi Foto 1 e Foto 2).
Il Mausoleo è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

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