Venaria Reale (Torino) - I giardini della reggia : la pescheria

Nella descrizione dei giardini risalente poco dopo la metà del Seicento, viene dato rilievo al “grande canale” ai piedi dei giardini di settentrione “tra muri, coronato e recinto d’allee piantate d’Alberi di Roveri” in cui confluivano le acque delle numerose fontane e del torrente Ceronda e in cui le dame e le altezze reali erano solite dilettarsi godendo l’ombra in “pompose Barche” e deliziandosi nella pesca e nella musica.
In alcune incisioni del Seicento è rappresentata una grande vasca rettangolare, ma già in un disegno di fine seicento al suo posto erano presenti fontane e parterre erbosi.
In un rilievo del 1826 tutta la zona appare trattata a prato.
Nell’attuale realizzazione, si è voluto creare un vasto bacino d’acqua in cui la Reggia potesse rispecchiarsi, con l’intento di creare occasioni di svago e prevedendo futuri arricchimenti artistici in corrispondenza della siepe perimetrale di carpini.
Cassoni mobili nell’acqua contengono piante di ninfee, che fioriscono da aprile -maggio fino a settembre. Sotto il livello dell’acqua sono presenti piante ossigenanti autoctone.
Ad est e a ovest della Peschiera piante di varie specie locali ed esotiche, (Morus Alba, Acer Campestre, Sophora Japonica, Liquidambar), formano boschetti destinati a creare ampie zone d’ombra.

I giardini della reggia di Venaria Reale sparirono completamente quando i francesi di Napoleone li trasformarono in piazza d'armi.
Rimasero i disegni d'epoca, che mostravano lo splendido giardino all'italiana diviso in tre terrazze collegate con scenografiche scalinate e architetture (come la torre dell'orologio del primo cortile) che le collegano: la fontana dell'Ercole, il teatro ad emiciclo e i parterre.
Solo di recente la reggia di Venaria ha visto rinascere la sua ambientazione naturale: un complesso progetto di restauro ha permesso, con un'operazione senza precedenti, la ricostruzione vera e propria di un paesaggio con i suoi segni storici ma anche con una peculiare attenzione all'estetica ed alla fruizione moderna.
I Giardini della Reggia sono oggi diventati uno stretto straordinario connubio tra antico e moderno, un dialogo virtuoso tra insediamenti archeologici e opere contemporanee. Il tutto incorniciato in un'incomparabile visione all'infinito che non ha riscontri analoghi fra i giardini italiani, per la magnificenza delle prospettive e la vastità del panorama naturale circondato dai boschi del Parco La Mandria e dalla catena montuosa delle Alpi.

La reggia - La cappella

Torna indietro