Tempio di Segesta (Trapani)
Il tempio di Segesta, rimasto miracolosamente
intatto, conta 36 colonne (6 sui lati corti, 14 sui lati lunghi)
ed ha proporzioni grandiose (61,15x26,25 metri). Appare
incompleto, senza tracce di copertura e di cella (la struttura
interna del tempio greco in cui si conservava il simulacro del
dio). Si ritiene sia rimasto incompiuto, sia perchè le colonne
sono prive di scanalature, sia perchè nel basamento sono presenti
delle bugne, utili per la posa in opera dei blocchi, ma da
scalpellare in fase di rifinitura. Si ipotizza che l'interruzione
dei lavori possa coincidere con lo scoppio del conflitto con Selinunte. Un'altra ipotesi è che i costruttori, non greci ma
elmi ellenizzati, abbiano eretto un colonnato pseudotemplare per
dare magnificenza e veste di raffinato tempio dorico a un'area
sacra del loro culto. Il Tempio rappresenta il grandioso
relitto dell'antica città di Segesta che, insieme a Erice, fu il principale
insediamento degli elmi, popolazione mista di sicani (antica
popolazione della Sicilia) e di stranieri immigrati, forse
anatolici. Divenuta greca di costumi, alleata di Atene, Segesta
fu acerrima rivale di Selinunte, per sbarazzarsi della quale
ricorse, nel 409 a.C., all'aiuto dei cartaginesi. Distrutta nel
307 a.C. per opera del siracusano Agatocle rinacque con i
romani, fu successivamente devastata dai vandali, infine
scomparve nel medioevo.
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