Uno dei due piccoli cigni, appena nati, sbircia sotto
l'ala della mamma
Il genere Cygnus comprende i più grandi
uccelli acquatici della famiglia degli Anatidi; questi
uccelli sono facilmente riconoscibili oltre che per le
dimensioni soprattutto per i lunghi colli; hanno portamento
elegante e l'aspetto dei due sessi è molto simile.
Il cigno reale (Cygnus olor) si può osservare in Italia,
con la sua notevole apertura alare di 200-240 cm. I cigni
formano coppie che restano unite tutta la vita: nidificano
tra i canneti, dove la femmina cova per circa un mese da 4 a
8 uova azzurrognole, mentre il maschio fa la guardia al
nido. Alla nascita e fino al raggiungimento dell'età adulta
i giovani cigni mantengono un piumaggio assai poco attraente
(in genere d'un colore grigiastro, bianco sporco) ma assai
più mimetico - ed utile quindi alla sopravvivenza - di
quello, bello ma vistoso, degli adulti.
I cigni sono uccelli essenzialmente erbivori, infatti, si
nutrono in prevalenza di piante acquatiche e palustri che
strappano dal fondo con il becco. Mentre la maggior parte
degli uccelli acquatici deve tuffarsi sott'acqua alla
ricerca del cibo, il cigno può tranquillamente esplorare la
vegetazione sottostante fino ad un metro di profondità,
grazie al suo lunghissimo collo. A volte "pascolano" sulla
terraferma e lungo le rive cibandosi di erbe, radici e semi.
In realtà la loro dieta non è strettamente vegetariana:
infatti, insieme alle erbe ingurgitano anche un buon numero
di piccoli animaletti acquatici ad esse associati
(crostacei, larve d'insetti e lumachine). Sono poi dei
grandi opportunisti, ghiotti di pane (soprattutto se
inzuppato nel latte), pastoni per le anatre o destinati ad
altri animali, farina d'orzo, riso cotto, biscotti, mais,
patate cotte, frutti, crusca, verdure (soprattutto crude),
ortaggi vari e perfino carne in minuscoli bocconi mescolati
al pastone.
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