Le specialità gastronomiche della cucina trevigiana ruotano
intorno ad alcuni piatti tradizionali veneti: risotti,
zuppe, baccalà, cacciagione, pesce di mare e di acqua dolce,
pollame; il tutto servito con contorni vari fra i quali
primeggiano il radicchio rosso trevigiano (se ne produceno
circa 50.000 quintali all'anno che costituiscono uno dei
punti forti della cucina, ma anche dell'economia trevigiana),
gli asparagi bianchi e i funghi del Montello, spesso
accompagnati dalla tipica polenta bianca. Caratteristico
della cucina trevigiana è il risotto con la salsiccia, detta
"uganega", molto drogata, che si cuoce intera nella
minestra senza pomodoro; o con i "bruscandoli"; o "alla sbiraglia" (con frammenti di polio). Altre ministre tipiche
sono la pasta e fagioli e la "sopa coada" formata da strati
di pane e piccione disossato. Fra le pietanze trevigiane
sono da annoverare l'oca arrosta con sedano, la faraona con
la salsa pevarada e il capretto allo spiedo, i bolliti con
il "cren", il "museto" (cotechino) e gli insaccati, tra i
quali la tipica, la "sopressa".
Fra i pesci l'anguilla del Sile, le "marcandole" di Cavrie,
i "marsoni" del lago di S. Floriano, i gamberi di S. Polo di
Piave.
I ristoranti trevigiani sono poi abilissimi nel creare
numerose variazioni sul tema centrale del piatto tipico,
giungendo a portare in tavola il risotto con le fragole o
con le ortiche o il gelato con cioccolato bollente. Spesso
anche le tipiche osterie, dove solitamente ci si ferma a degustare la
caratteristica "ombretta" di prosecco, offrono sevizio di cucina
ma anche caratteristici assaggini: nervetti, polpette, folpetti.
Fra i dolci è da ricordare il famoso "tiramisù",
la soffice
focaccia pasquale, oltre a due qualità di biscotti: i
"bianchetti" di Musano, leggerissimi, a ciambella, di
delicato
sapore, e gli "ossi da morto", dal macabro nome ma
dal
buonissimo sapore, che sono robusti biscotti bruni da
intingere nel vino.
Altri dolci popolari sono la "pinza" (tipico
dell'Epifania), di grossa
pasta pesante, condita con uva passa e fichi secchi; i gialletti (zaeti) di farina di granoturco; i "bussolai"; le frittelle e le
castagnole
di carnevale; e, come raffinatezza esotica, i fior di zucca
e i fiori d'acacia fritti.
Per inaffiare la tavola trevigiana si può contare su una
solida cultura enologica.
Tra i vini più classici di produzione locale vi sono i
neri: Merlot, Cabernet, Raboso del Piave, Marzemino; e i
bianchi:
Prosecco, Cartizze, Verduzzo, Pinot, Riesling italico. Tra i
liquori, la grappa.
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