Roma - Foro romano
Scorcio visto dall'alto del Colosseo. Sulla sinistra è visibile l'Arco di Tito.
In alto a destra (sullo sfondo) si scorgono le due quadrighe del Vittoriano.

Il Foro Romano era situato nella valle compresa tra il Palatino e il Campidoglio e costituiva il centro commerciale, religioso e politico della città di Roma.
In origine era una valle paludosa, occupata da una delle più antiche necropoli dell’abitato.
Il prosciugamento di questa zona, avvenuto verso il 600 a.C. grazie alla costruzione della Cloaca Massima, diede il via, in epoca repubblicana, alla sua trasformazione. Raggiunse la sistemazione definitiva sotto Cesare ed Augusto e mantenne a lungo le funzioni di luogo di rappresentanza.
Il Foro era collegato al Palatino e al Campidoglio tramite la via Sacra.
Uomini politici ed imperatori lo sottoposero ripetutamente a trasformazioni: veniva infatti spesso arricchito con la realizzazione di opere e la ristrutturazione di edifici e monumenti.
Il Foro costituisce, dunque, il più grande complesso di monumenti dell’antica Roma a noi pervenuto.
Dopo
la caduta dell’impero, rimase coperto per secoli sotto uno spesso strato di terreno, per lo più adibito a pascolo. La liberazione sistematica delle rovine iniziò soltanto nel XIX secolo, anche se occorrerà attendere la fine del secolo stesso per liberare praticamente tutta l'area oggi visibile.

Torna indietro