I portici e i barbacani, cioè quelle sporgenze
delle case sorrette a mensole e prive di colonna d'appoggio,
sono una delle principali caratteristiche di Treviso medievale.
I portici risalvogno al 1164 anno in cui Federico Barbarossa,
con uno speciale "diploma", concesse ai trevigiani la facoltà
di costruire, fra l'altro, case in muratura con portici nelle
vie principali della citta: "porticus in viis regalibus
edificare".
A distanza di settecento anni però, questi criteri edilizi
non sembrano mutati, perchè ancor oggi, dentro e fuori le mura
cinquecentesche, si imita la morfologia degli antichi barbacani
e si continua a costruire case con portico.
Il centro storico
è un collage di portici; su quelli più antichi fregi,
capitelli, stemmi araldici, raccontano le vicende della
città
e, contemporaneamente, le decorazioni delle formelle in cotto e gli
affreschi li impreziosiscono e li vivacizzano. Nel corso dei secoli sono succeduti nelle forme
più svariate: quelli massici delle costruzioni medievali, quelli che si specchiano nell'acqua,
quelli ad arco acuto del Tre e Quattrocento, quelli
più esili del del Rinascimento, quelli strettissimi e quelli
più ampi, fino a quelli neogotici del periodo Liberty o più severi e
rigidi dell'epoca moderna. Confortevole riparo dalla pioggia e dal sole, i portici sono anche, come storica espressione delle
abitudini dei trevigiani, luogo adatto per tranquille passeggiate
e lieti conversari.
|