A Treviso le acque rappresentano l'elemento
caratteristico e costitutivo dell'impianto urbanistico. Esse
segnarono il luogo dove la città ebbe origine, provvidero
alla sua difesa, ne condizionarono lo sviluppo e l'aspetto.
Anche le attività economiche dei trevigiani furono spesso
determinate dalla presenza delle acque: essi furono molinari,
tintori, barcaioli, pescatori. I fiumi che attraversano
Treviso sono due: il principale è il Sile che proviene da
ponente e, appena entrato in città, diretto al mare, disegna
la pittoresca riviera di S. Margherita. Proseguendo lungo la
riviera si incontra Ponte Dante, così denominato perchè il
grande poeta fiorentino, nel IX canto del Paradiso, volle
immortalare la città di Treviso chiamandola "là dove Sile e Cagnan s'accompagna": con questo verso indicava il punto
dove i due fiumi si incrociano. L'altro fiume è il Botteniga
(o Cagnan); entra a Treviso da nord oltrepassando il Ponte
de Pria e da qui si dirama in tre "Cagnani" principali: dei
Buranelli, del Siletto, della Pescheria e quindi si
suddivide in rogge e canali, alcuni dei quali oggi non più
visibili perchè interrati. Sile e Botteniga nascono
entrambi a qualche chilometro da Treviso, sono fiumi di
risorgiva e quindi non a carattere torrentizio; questo dà
dolcezza e serenità all'atmosfera cittadina che offre,
infatti, un gran numero di angoli pittoreschi e suggestivi.
All'epoca della costruzione delle mura di Fra' Giocondo, per
ragioni difensive le acque del Cagnan e del Sile furono
deviate nel fossato che circonda la città e attualmente
costituiscono un lungo e rigoglioso anello verde intorno a
quasi tutta la cinta muraria.
LA PESCHERIA
Tra i due rami del Cagnan Grande vi è l'isoletta della
Pescheria formata dai detriti portati dal fiume.
Nel 1855 fu sistemata e collegata alla terraferma con due
ponticelli per ospitare il mercato del pesce che si svolge
ancora oggi tutte le mattine.
L'area è divenuta quindi una tra le più animate e vivaci
della città, un continuo vociare , lontano dal frastuono
delle auto.
Ora, per merito della Fondazione Cassamarca rappresenta anche un'area di riferimento
per incontri artistici e culturali a livello internazionale.
Grazie all'intervento della Fondazione infatti, è stato
realizzato il restauro di Ca' dei Carraresi, una bellissima
costruzione medievale che si affaccia sulle acque del Cagnan
Grande.
L'eleganza dell'edificio fa presumere fosse la dimora di una
nobile famiglia trevigiana; il nome le fu attribuito da uno
stemma affrescato in facciata riproducente appunto il
blasone del casato dei Carraresi.
Adiacente ad uno dei due ponticelli che collegano l'isoletta
alla terraferma, vi è il complesso edilizio del "Molinetto",
così denominato perchè costruito nel luogo dov'era ubicato
un vecchio mulino. A memoria di quel mulino, rimane la ruota
che continua a girare ancor oggi spinta dalla forza
dell'acqua. Ma passeggiando in città o uscendo dalla cerchia
muraria, è possibile vedere anche altre vecchie ruote.
I BURANELLI
A Treviso le acque hanno sempre accompagnato, nei secoli, la
vita e le vicende della città. Anche la costruzione dei
Buranelli ne è una testimonianza. Il nome deriva dai commercianti di pesce provenienti
dall'isola veneziana di Burano (detti appunto Buranelli)
che, nel XVI secolo, avevano costruito e stabilito qui la
loro dimora. Il complesso cinquecentesco, con il suo
largo porticato, si riflette nelle acque del Cagnan che, in
questo punto, prende il nome di "Canale dei Buranelli".
|